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C'è oro su Marte? I giacimenti auriferi marziani e da dove proviene l'oro

Il rover Perseverance approderà sulla superficie del pianeta rosso il 18 febbraio 2021,

Tempo di lettura (4 minuti)

Che cosa imparerai in questo articolo

  1. Il rover perseverance è un laboratorio su ruote ed è stato mandato su Marte per analizzare le rocce;

  2. La NASA sta cercando tracce della presenza dell'acqua nel cratere Jezero con questo rover;

  3. Il cratere Jezero ospita un antico canyon e conoide alluvionale, indice della presenza di acqua milioni di anni fa su Marte;

  4. BONUS: può esserci l'oro?! Le somiglianze con il bacino aurifero del Witwatersrand in Africa.

In questo articolo, andremo ad approfondire che cosa comporterà la ricerca su Marte, il pianeta rosso, del rover Perseverance e più precisamente nel cratere Jezero, nella Isidis Planitia. Questo potrebbe essere un grande passo per la ricerca scientifica su Marte, in quanto con sè, questo laboratorio di astrobiologia su ruote avrà moltissimi strumenti per carpire le informazioni litologiche del sottosuolo, chimiche per quanto riguarda l'atmosfera e soprattutto potrebbe finalmente rispondere alla domanda:

C'è stata vita nel passato su Marte?

Partiamo però dallo studio sulla Terra dei giacimenti auriferi. Infatti, per capire quelli marziani abbiamo necessità prima di studiare quelli terrestri. Le somiglianze possono aiutarci a ritrovare i depositi d'oro su Marte, oppure ne scopriremo di completamente nuovi!?


Partiamo con ordine, in questo blog e più in generale sul mio canale Youtube Matteo Oberto Prospector, divulgo le mie conoscenze e passioni per quanto riguarda la ricerca dei metalli e delle pietre preziose. Immagino che vi starete tutti chiedendo che cosa centra quindi il rover Perseverance ed in generale le novità sull'esplorazione spaziale con il mio lavoro. Queste novità scientifiche sono molto importanti anche per quanto mi riguarda, infatti Marte potrebbe essere un pianeta potenzialmente ricco di giacimenti ed il loro studio potrebbe fornire notevoli dati in futuro anche per comprendere meglio i processi metallogenici terrestri, oppure potrebbe aprire le porte a nuove scoperte scientifiche. Non dimentichiamo inoltre che i primi coloni dovranno affrontare la carenza di risorse per la costruzione/ingegnerizzazione degli insediamenti cercandole sul pianeta rosso stesso. La prospezione spaziale marziana è quindi fondamentale.

C'è oro su Marte? I giacimenti marziani

Il cratere Jezero è stato scelto per alcune sue peculiarità morfologiche. Infatti, importanti indizi sono stati raccolti tramite il telerilevamento della superficie marziana ad opera dei satelliti orbitali. Inoltre, dal momento che si volessero trovare tracce della vita passata marziana, una promettente direzione è quella di ricercare prove dell'antica presenza di acqua, la quale è un tassello fondamentale per la vita sulla Terra e per analogia si pensa anche su Marte.

Come i cercatori d'oro ben sanno, il metallo prezioso viene smosso solo dalle correnti più forti, soprattutto grazie alle piene idriche. Inoltre, le acque tendono a favorire l'arricchimento del giallo metallo lungo le sponde dei corsi dei fiumi. Il cratere Jezero mostra un fantastico esempio di delta fluviale lungo il suo confine! Quindi, la porzione ovest del cratere è riconducibile per morfologia ad un delta fluviale. Nei delta si depositano molte rocce e più in generale sedimenti alluvionali, per esempio. Sono località in cui si possono trovare estesi ed economici placer auriferi e lungo le sponde dei fiumi, pagliuzze d'oro o gemme. Il rover Perseverance andrà a caccia principalmente di prove della presenza di carbonio organico, traccia della vita presente in questo contesto nel passato remoto, ma possiede anche sofisticati sistemi e strumenti per carpire la presenza di strutture geologiche nel sottosuolo e la composizione chimica delle rocce circostanti. Come potete osservare dalla fotografia soprastante a falsi colori, in questa porzione del cratere vi sono delle importanti tracce morfologiche della presenza nel passato di acqua potenzialmente allo stato liquido, la quale ha prodotto questo delta fluviale. L'acqua arrivava da ovest e fluiva verso est, erodendo nel corso delle piene idriche il canyon visibile sulla sinistra. Nell'ottica della presenza di metalli pesanti in quelle rocce, sarebbe auspicabile ritrovarli anche nei sedimenti pesanti a valle, magari concentrati a formare placer auriferi. Questo ragionamento è ovviamente frutto dell'analogia con l'architettura fluviale terrestre ma nulla vieta che su Marte, questi processi siano avvenuti completamente in maniera diversa!

Ecco una prima ricostruzione di come questo cratere poteva essere osservato moltissimo tempo fa, quanto ospitava un esteso lago.




Il Witwaterand: una possibile analogia con il cratere Jezero


Moltissimo tempo fa, si immagini che il cratere fosse colmo d'acqua, la quale proveniva da un immissario e fluiva fino ed oltre l'emissario.

In questo caso specifico, è interessante notare come uno dei distretti auriferi più importanti al mondo, cioè il Witwatersrand, presente in Africa, sia frutto di una situazione molto simile al cratere Jezero. Infatti, Il giacimento del Rand fu scoperto nel 1886 e si estende per ben 62 miglia ed è stimato contenere una fortuna: 1500 milioni di euro in oro!

Si è formato grazie all'erosione di estesi giacimenti d'oro posizionati a monte, lungo le antiche montagne africane. I sedimenti di risulta si sono accumulati nel vicino bacino sedimentario ed ora, l'uomo sfrutta gli strati sedimentari altamente redditizi, posizionati a differenti profondità, nella pianura, la quale nell'antichità era proprio tale bacino di raccolta!

Come possiamo osservare in questo schema, i giacimenti auriferi del Rand si trovavano affioranti proprio lungo le antiche catene montuose nei pressi di Johannesburg, al momento attuale quasi completamente erose. Teorie sperimentali moderne affermano che l'attività batterica sia stata fondamentale per la presenza così massiccia dell'oro nei sedimenti alluvionali afferenti al bacino sedimentario del Rand. Questo dato è alquanto interessante e potrebbe essere confermato in futuro anche su Marte dal Rover stesso.


Sono entusiasta di questa missione, la quale ha veramente molto potenziale. Spero ci mostrerà quante informazioni Marte possa rivelare all'umanità intera ma state sintonizzati per nuovi contenuti a riguardo e nel caso in cui ve li foste persi, ecco gli articoli inerenti sempre i progressi scientifici legati al pianeta rosso, rapportati al mio progetto divulgativo aurifero!

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