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Cercare profitto e rendita dalla raccolta dell'oro italiano nei placer auriferi

La prospezione e lo sfruttamento dei ricchi placer auriferi italiani e delle vene d'oro lungo le Alpi è iniziata molto tempo fa e parte dell'oro presente è già stata estratta.

La buona notizia è che ne rimane veramente tanto da estrarre ancora!

E' possibile estratte l'oro con profitto in Italia?


Tempo di lettura (4 minuti)

Che cosa imparerai in questo articolo

  1. La pianura Padana è un enorme deposito d'oro a cielo aperto!

  2. Ogni fiume che solca la pianura può contenere una fortuna in pagliuzze d'oro;

  3. Se non sai come cercare e trovare l'oro, questo articolo fa per te (ricorda che organizzo escursioni e corsi esclusivi).



Sono Matteo Oberto e mi occupo di ricerca e prospezione mineraria, oltre che di formazione strategica. Il mio obiettivo lavorativo è quello di esplorare nuove località partendo da pochissimi frammenti storici e trovarci con un po' di fortuna dell'oro lungo quei fiumi e rii dimenticati, nell'ottica di valutare ulteriori indagini minerarie esplorative. Miro soprattutto alle pepite d'oro, quali trofei delle mie ricerche a fine didattico, collezionistico e scientifico. Va da sè che non punto alla quantità, in quanto moltissimo del tempo viene impiegato allo studio minuzioso ed all'esplorazione mineraria sul campo. Logicamente, questa è la mia passione e non critico chi invece preferisce essere più sedentario e sfruttare sempre la medesima curva nell'arco dell'anno, potenzialmente producendo anche diverse volte il mio traguardo in pagliuzze e granuli d'oro. Vorrei in questo articolo discutere alcuni punti salienti riguardo la potenziale raccolta delle pagliuzze e granuli d'oro come un potenziale rientro delle spese. Può la ricerca dell'oro produrre profitto anche alla piccola scala?


Nello Yukon estraggono l'oro a livello industriale. Vediamo insieme quali problemi affrontano queste compagnie minerarie, confrontandoli il caso italiano.





Ricerca a scopo collezionistico, didattico e scientifico in Piemonte

Partiamo con il dire che l'Italia è suddivisa in molte regioni e non tutte hanno un regolamento ad hoc che pone obblighi e limiti alla ricerca di minerali e nel nostro caso di oro alluvionale o nativo in vena.

Partendo dal Piemonte, a seguito dell'entrata in vigore della legge regionale 51/1995 “Normative per la ricerca e la raccolta di minerali a scopo collezionistico, didattico e scientifico”,




La regione ha definito i fini della ricerca nei suoi confini in categorie ben precise: raccolta di minerali a scopo collezionistico, didattico e scientifico. Non vi è uno "scopo economico" alla base della normativa ancora vigente. Il cercatore d'oro amatoriale in Piemonte può cercare questo metallo prezioso per diletto, per conservarlo e formare nel tempo una collezione privata, oppure per portare avanti ricerche a fine didattico e scientifico. Tutto ciò tenendo conto che le aree protette sono interdette, senza permessi ulteriori per il mero amatore.


Ad ulteriore conferma e per aiutarvi ad approfondire l'argomento si riportano alcuni paragrafi tratti dal testo della normativa:


Cit. "La Regione, al fine di una migliore conservazione del patrimonio naturale e della tutela ambientale, disciplina con la presente legge la ricerca e la raccolta di minerali esclusivamente a scopo collezionistico, didattico e scientifico." [articolo 1, comma 1]

Cit. "Ai fini della presente legge è consentito esclusivamente l'impiego di attrezzature di tipo manuale, consistenti nella fattispecie in martelli, mazze dal peso massimo di cinque chilogrammi, scalpelli, piccozze, picconi, badili ed altri attrezzi di lunghezza non superiore a un metro e sessanta centimetri. È vietato l'uso di esplosivi, l'impiego di sostanze chimiche e l'utilizzo di qualsiasi mezzo meccanico o a motore." [articolo 4, comma 1 e 2]

Cit. "La ricerca e la raccolta dei minerali non devono recare alterazioni permanenti all'ambiente naturale. È fatto obbligo al ricercatore ed al raccoglitore di procedere all'immediato ripristino del sito in modo il più possibile adeguato alle caratteristiche originarie della zona." [articolo 5, comma 1 e 2]


Secondo la normativa , dal momento in cui in Piemonte ci si volesse cimentare alla ricerca dei minerali (tra cui l'oro è uno di questi come vedremo in seguito), bisogna iscriversi all'albo regionale.


Completamente differente è il settore della prospezione professionale, nella quale io opero durante le mie sessioni di ricerca. Infatti, vi sono permessi di ricerca minerari con altro tipo di diritti, doveri e costi.


Che cosa succede nelle altre regioni?

Per esempio in Valle d'Aosta vige la Legge regionale 15 aprile 2008, n. 10 e nell'articolo 10 dispone il divieto di commercializzazione dei campioni estratti:


cit. I fossili ed i minerali da collezione raccolti nel territorio regionale non possono essere oggetto di commercio, salvo particolare autorizzazione, a fini didattici, scientifici o culturali, a favore di enti pubblici o associazioni rilasciata dalla Giunta regionale per l'acquisizione di pezzi unici o di intere collezioni [art.10] Qui trovate il testo completo.


Ogni regione ha le sue normative, altri casi possono essere quelli della Regione Lombardia e Trentino Alto Adige, della provincia di Bolzano per esempio. Ogni amministrazione locale o regionale può disporre ulteriori obblighi e divieti (vedi il caso della Sardegna). Il mio consiglio è quello di fare una ricerca approfondita prima di intraprendere questo tipo di ricerca in modo da evitare ogni sorpresa e se aveste dei dubbi di contattare via email o telefonicamente l'amministrazione locale piuttosto che l'ufficio minerario regionale. Chiedere non costa nulla!


Come valorizzare il proprio metallo prezioso trovato

Tralasciando per un attimo le regioni italiane che limitano la conversione dell'oro trovato in un bene d'investimento (es. Piemonte, Valle d'Aosta, etc.), prendiamo in mano la Legge del 17 Gennaio 2000, n.7, la quale regolamenta la compravendita ed il possesso d'oro grezzo come bene di investimento, adeguandosi così alle direttive dell'Unione Europea (Direttiva 98/80/CE del Consiglio del 12 ottobre 1998).

In poche parole, permette di comprare e vendere oro grezzo da investimento esente IVA. Infatti, l'oro trovato potrebbe diventare anche come una forma di investimento vero e proprio! Fate attenzione che però bisogna dichiarare all'Ufficio italiano dei cambi le operazioni di acquisto e di vendita di oro per un valore pari o superiore ai 10330 euro -> ca. 330 grammi d’oro).

Siamo proprio sicuri che convenga cercare l'oro con un fine di profitto? La ricerca dell'oro è un'attività che portata avanti in forma amatoriale può dare grandi soddisfazioni! Meglio farne gioielli unici ed esclusivi MADE IN ITALY!



Concludendo questo intervento, voglio porre l'attenzione su alcuni aspetti che ritengo fondamentali. Cercare con profitto pagliuzze e granuli d'oro in Italia come amatori ha degli importanti limiti legali come avete potuto appurare voi stessi leggendo questo articolo.

Questo intervento vuole solo essere un'introduzione a questa complessa sfera. Molto dipende da dove trovate l'oro e dove volete convertirlo in un bene di valore. Il mio consiglio è quello di cercare l'oro per scopi amatoriali, tralasciando in questo momento storico la possibilità di lucrarci. Proprio per questo, la normativa piemontese e valdostana hanno imposto limiti severi all'impiego di attrezzatura meccanica o elettrica. Dovendo fare tutto in maniera manuale, diventa insostenibile fisicamente cercare l'oro come forma di arrotondamento per un amatore.



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